Archive for Maggio, 2010

PIEGO LA TESTA, GIAMMAI L’ALA

Domenica, Maggio 23rd, 2010

Quando la mia anima s’apre al dialogo
allora mi avvedo che inizia il percorso
di ricerca del Logos supremo.
Tutto s’è detto articolando la bocca
nel movimento di parlare, mentire.
Ho intuito che vincono parlando!
Oh, non sanno d’essere otri vuoti
che colmano la giara di chiacchiera;
eppure il mio Silenzio appartato, escluso
son certo che racchiude l’Immenso!
Umiliata l’azione del fare
piego la testa giammai l’ala.

IL SIGNOR B.

Martedì, Maggio 11th, 2010

                    Anche nell’Idv albergano i burattinai?

L’Idv è votato dagli elettori considerandolo partito che esprime due principi: la Giustizia e la Democrazia, ovviamente con i rispettivi corollari. Perciò dobbiamo essere leali con chi ci vota facendoci, prima che altri ce lo rinfaccino, la domanda se i dirigenti e/o coordinatori periferici sono selezionati su questi principi.  La «Giustizia» legale non è solo rispettare le leggi o le normative, rinfacciando sempre al Signor B. quelle leggi ad personam, è «più altro», per esempio, verificare se le leggi sociali (ma tutte le leggi oneste sono sociali perché tutelano i diritti delle necessità concrete dell’individuo) sono rispettate nell’Idv o, se gli eletti nello stesso, si adoperano a farle rispettare: penso alle leggi sull’integrazione scolastica dei disabili; alla partecipazione reale dei diversamente abili in seno al partito, implicando la presenza di personale qualificato che induce a farsene carico, iscriverli soltanto o sollecitarli a votare il tal dei tali, non risponde a democrazia, se non che a mera astuzia. La «Democrazia» è in  relazione con l’altra perché, chi critica, lo fa per un motivo spesso documentato, perché ritiene di aver subito un torto, cioè è stata offesa la giustizia. Troppi analfabeti politici e, di fatto, di democrazia seguono atteggiamenti di leader nazionali, propagandati dalla televisione (…).  Molti di costoro non hanno il minimo ritegno e obbediscono al Capo territoriale, che li “governa” per accrescere il proprio potere in una zona o regione. Sono valutazioni vecchie come… l’uomo che è in politica! Ma oggi, che l’informazione corre in tempo reale, induce a procedere con attenzione estrema, soppesare le parole, agire e decidere  collegialmente, l’autorità motu proprio non è ammissibile, soprattutto in un partito come il nostro che porta con sé l’icona di valori sanciti dall’impegno del proprio leader. Se Democrazia chiama Libertà, poniamoci la domanda: di che cosa? Non certo azzittire un iscritto urlandogli «Ti butto fuori dal partito!», oppure «Respingo la tua domanda d’iscrizione perché mi fai ‘ombra’!». Chi agisce così è uno che copia letteralmente il signor B. e, oltre a far male all’Idv, si rende ridicolo coinvolgendo chi gli permette tanto! La libertà allora nell’Idv sia fiamma viva che conviva con la critica. Risponde a vero l’opinione di quel filosofo che «a dare le risposte sono tutti capaci, basta articolare la bocca emettendo parole sonore, ma a far domande ci vuole la testa di un genio perché obbliga pensare». Essendo chi scrive non udente non necessita udire ma vedere: e mentre osserva la motilità dell’ interlocutore, nel cercare una risposta qualsiasi per trarsi d’impaccio con l’esercizio articolatorio, capisce che certuni sono al servizio nel partito per rafforzare (chi è davanti). Servo che non “costruisce” valori. E’ deplorevole chi non arriva a capirlo e, se ci giunge, si presta a quell’odioso gioco che lo fa diventare doppiamente biasimevole.  L’Idv abbia la dignità di non utilizzare questi individui.  www.renatopigliacampo.it