Archive for Febbraio, 2009

Io col mio Silenzio

Martedì, Febbraio 24th, 2009

«Corriamo il pericolo di lasciare dormire tante parti del loro potenziale, non per malvolere, ma perché il tradizionale ruolo assistenziale ha generato una tendenza di pessimismo: gli esseri umani, compresi gli insufficienti mentali, possono diventare solo ciò che da loro si aspettano quelli che li circondano» così scrive Geoffrey Harris.  I  sordi e gli ipoacusici - e tanti altri  restati un passo indietro da chi si appropria di una presunta normalità -finiscono per sperimentare il condizionamento che, alla lunga, ci fa smarrire la nostra strada  maestra. Nessun delitto è tanto atroce quanto quello commesso dall’uomo normale! E normale rispetto a chi? Noi abbiamo bisogno di esigenze differenziate, che implichino impegni di persone intelligenti e colte che hanno una mente equilibrata. Il resto siamo noi - persone - nella nostra creatività di scambi con gli altri.  Eppure continuano a parlare di noi indicandoci “i diversamente abili”. Coniano di continuo nuovi termini a che pro o per che cosa? La società ci utilizza a pro domo sua. Ho scritto più volte che, molti handicaps, sono inventati dai normali, sì  - i normali -  ma in che senso? Io vorrei essere uguale a me stesso: capace di esprimere  le mie potenzialità, tutte. Negative e positive. Quelle devo dominarle con l’intelligenza, queste ultime devo esercitarle nella maieutica socratica. Il resto sono io, col mio Silenzio.

Per Eluana e gli altri

Mercoledì, Febbraio 11th, 2009

«E’ grande il rammarico che sia stata resa impossibile l’azione del governo per salvare una vita.» Sono parole di Silvio Berlusconi, capo del Governo, riferendosi al blocco del protocollo  che stabiliva la fine  dell’esistenza di Eluana Englaro. Come sempre, Silvio Berlusconi, scarica sugli altri i ritardi: e in questa vicenda sulla coscienza del presidente della repubblica, Giorgio Napoletano. C’è sempre qualcuno a cui addossare le responsabilità.. Ma la verità è un’altra, quella che sua Emittenza  nasconde. Il padre di Eluana aveva scritto alle massime autorità dello Stato nel   2004, affinché formulassero una proposta legislativa per le persone in coma vegetativo. Gli fu risposto dal presidente del senato, Pera, da Casini, dallo stesso Napoletano, ma non da Berlusconi che, come capo del governo, doveva adoperarsi per sollecitare i suoi ministri a rispondere alle realtà, simili a quelle denunciate da Beppino Englaro. Siamo cattivi, anzi spietati, vogliamo permettercelo perché protagonisti: Berlusconi probabilmente era impegnato per le “sue leggi”, per raccomandare le vallette? Dobbiamo anche aggiungere che è stato cinico il comportamento di taluni politici, evidenziando il loro nulla di persone. Questo Paese dovrebbe imparare molto come comportarsi nei confronti delle persone che sperimentano sul proprio corpo la disabilità, convivono da protagonisti col dolore insieme ai familiari, o con chi  vuole loro bene: e non avviene perché non sa fare,  adeguandosi per “assistere” e “intervenire” quando fa comodo, nel momento in cui sono accese le telecamere e il popolino sta davanti alla televisione. E’ protervia che l’emittente di Berlusconi (Rete 4) col palafreniere del capo del governo, Emilio Fede, blatera per ore al teleutente (meno per noi sordi, evidentemente non ha soldi, sua Emittenza, per una stenotipista), affinché “una parte” di teleutenti, una volta ancora, la beva. E’ vero che dobbiamo rinnovarci, anche nella Carta, ma secondo le esigenze democratiche, e non attraverso un decreto legge che riceve plauso esclusivamente dall’unto del Signore (…). E’ triste dichiararlo che, pur pagando il canone televisivo alla TV di Stato, una percentuale di telespettatori è esclusa dalla comprensione delle trasmissioni, perché l’informazione è predisposta per chi ha il senso dell’udito sano. Non vogliamo essere patetici ma cittadini secondo i bisogni, sebbene con problemi sensoriali o fisici. E’ reale che «non tutto quello che affrontiamo può essere cambiato. Ma non possiamo cambiare niente finché non lo affrontiamo» (James Baldwin). Un politico capace sa prevenire. Con Berlusconi, capo del governo, verificate bene!,  assistiamo solo a sceneggiate: l’Italia si è trasformata in un palco dove recitano attori, molti dei quali reclutati per declamare la propria parte. Stiamo zitti, rispettiamo la pace di Eluana. www.renatopigliacampo.it

Eluana Englaro

Venerdì, Febbraio 6th, 2009

La vicenda Englaro non mi piace. E’ orribile la recita. Eluana è immobile:  cento “categorie” per bene, quelle brave a recitare dopo, a salire sul palco, a correre in TV per esercitare il bla-bla su disposizione del conduttore del programma. Esse vogliono essere “ascoltate”. Sono riunite in associazione. Lo permette la Costituzione. Ragionano che Eluana è persona: e il loro presidente ha diritto di  “far sentire la sua filosofia”, che è quella degli adepti che lo hanno eletto alla carica. Eviva, parlano  allora all’unisono le stesse considerazioni! E’ un continuo blaterare, scaricabarile. Eluana non è più rispettata. Sono essi a renderla vegetativa;  quel corpo diviene pro domo mea (res publica). Nessuno si alza per dire quel che effetivamente pensa. Regna il falso! Il politico smentisce la verità che affema in privato.

Questa è infima recita. Io ho casa a Porto Potenza Picena, a 300 m dal noto Istituto Santo Stefano, un Centro strutturato come una azienda S.p.A - e non può che essere così -, la quota più elevata appartiene all’imprenditore De Benedetti. Di fatto un’azienda privata che guadagna sulla sofferenza (dando lavoro a circa 300 dipendenti dei paesi del circondario). In questa azienda ci sono  una quarantina di individui (malati)  in stato di coma. Qualcuno se ne è andato all’altro mondo, passando - di sicuro - per uno status simile a quello di Eluana.  Allora di Eluana ce ne sono tanti da parecchio tempo. Ma continuiamo ad attendere per  predisporre per il “testamento biologico”, saltiamo su quando accadono casi eclatanti? Quando la persona, come il genitore di Eluana, punta il politico perché comprenda il problema? La verità è che siamo bravi a recitare  una parte di comodo, ma impreparati e ignoranti per affrontare la realtà che cambia. I politici devono essere preparati: e non lo saranno mai sino a quando sono scelti direttamente dai leaders di partito che vogliono che essi recitino il copione.