Archive for Settembre, 2007

Comunità sorda e…

Lunedì, Settembre 24th, 2007

In tanti anni di convivenza con le persone con gravi problemi d’udito, ho notato che la loro (nostra) tragedia non è la disabilità dell’ascolto, ma la continua pressione della società di maggioranza di «farci udenti». Il fatto che scriva società di maggioranza significa che riconosco nei sordi una società di minoranza (B. Mottez, 1983) e, come tutte le piccole comunità, costretta a subire quella. Qui in Italia siamo stati tenuti negli istituti ufficialmente sino al 1977 del secolo scorso. Poi liberati, ma verso dove? Ovviamente verso la società di maggioranza: e tanti di noi, nella stessa, hanno sofferto ancor di più la solitudine affettiva sperimentata nei collegi. La nostra diversità si è manifestata psicologicamente forte proprio là dove dovevamo integrarci, diventare simili agli altri. Perché l’integrazione è stata sempre proposta in modo unilaterale, non considerando la nostra personalità, il nostro essere e divenire psicologico. Sino ai primi anni del terzo millennio non si è pensata una «società per tutti», ma solo ad una «società dei normali». Sospettiamo che il sordo, nel corsi dei secoli, sia stato incompreso per il fatto che, intelligente, si è rifiutato di sottostare alla demagogia dell’udente che voleva convertirlo, modellargli il cervello a sua immagine (…). Io amo me stesso per il semplice motivo che sono io, nella mia originalità di pensiero e risposte. Sì, perché esiste una lingua culturale che supera l’ovvietà. L’originalità di linguaggio del sordo disturba l’udente, ne rende incomprensibile ii pensiero strutturato sulla lingua dei segni. Ebbene la gente comune lo commisera, lo svaluta nella disabilità ideativa. Il personale medico e paramedico insiste di risanare l’udito. Oggi, per l’impianto cocleare, il ministero della sanità spende attorno i 30.000 euro per soggetto impiantato. Il bambino sordo… allora non è più sordo con l’impianto cocleare; che metodologia adottiamo per istruirlo? L’esperto s’alza dalla cattedra affermando «Ovvio quello degli udenti, dei normali». Ma il piccolo non ode bene come l’udente, se così fosse il ministero del welfare gli sospenderebbe l’indennità di comunicazione e le altre provvidenze, che continua a percepire anche dopo l’impiano cocleare. Non ho mai visto, davanti alla visita della commissione medico-legale, dei genitori con reddito medio-basso dire «Dopo l’intervento per l’impianto cocleare è diventato udente».

Un DL restato inapplicabile

Venerdì, Settembre 14th, 2007

Il CdM (consiglio dei ministri) su proposta del ministro della solidarietà Ferrero, ha approvato il DDL (decreto di legge) che «promuove una partecipazione piena e completa delle persone sorde alla vita collettiva, assicurandone l’integrazione sociale, economica e politica, in attuazione della recentissima Convenzione di New York sui diritti delle persone con disabilità (firmata il 30 marzo 2007)». Un’alta percentuale di sordi considera la «piena partecipazione» alla vita della società con la presenza di personale linguisticamente prerato, vale a dire l’interprete di lingua dei segni che traduce dall’acustico-verbale al visivo-manuale e viceversa. E’ molto importante, sul piano sociale, la presa d’atto del legislatore. La Fiadda (che raccoglie le associazioni federate delle famiglie con bambini sordi) come è noto si opponeva perché a suo dire, a torto,  pensava che l’associazione nazionale dei sordi (l’ENS) avrebbe sospinto i propri soci o le famiglie a considerare soltanto la lingua dei segni per i loro bambini. Questo, come abbiamo affermato più volte, è falso. Le famiglie faranno la scelta che più le aggrada. I bambini segnanti, esposti alla lingua dei segni in famiglia o con personale altamente qualificato, potranno ‘confrontarsi’ con i simili  educati al cosiddetto oralismo. Non vogliamo rivangare le obsolete diatribe «metodo mimico-gestuale» (sic) o «metodo orale» (doppio sic) che per secoli ci hanno lasciato sulla soglia della partecipazione, confondendo anche noi stessi perché, i pedagogisti, deducevano «se parla bene, questo ragazzo, di certo è migliore, superiore a quello che fa i brutti gesti». Oggi sarà possibile permettere o  favorire l’opportunità dello sviluppo del linguaggio tramite due canali. La famiglia che opterà solo per quello acustico-verbale rifiuterà al figlio la chance che gli è più congeniale. 

Tanta acqua è passata sotto i ponti. Taluni pensano che è stato fatto un passo indietro riconoscendo la «mimica», come era chiamata durante il periodo del mio sviluppo alla conoscenza del linguaggio. Oggi ci sono studi e ricerche neurolinguistiche documentanti che la natura ha ragione sui sordi caratterizzandoli nel segnare. Pertanto non siamo tornati al medioevo. Stiamo perfezionando e approfondendo meglio ciò che non avevamo capito. Ma è bene continuare a studiare, a svolgere seria ricerca sull’affascinante mondo percettivo del bambino con problemi d’udito. E’ venuto il tempo di spostare l’attenzione dalle orecchie, in difficoltà per l’intelligibilità del segno acustico, agli occhi sveltissimi che modellano i processi psicomotori della corteccia cerebrale deputata al movimento delle mani e delle posture.

I sordi ricercatori, gli studiosi del settore del linguaggio sono chiamati a dimostrare più che mai  ora “quel che valgono”. Le proteste e manifestazioni pubbliche per avere riconoscimento legale della LIS deve seguire lo attento sforzo per selezionare docenti che la insegneranno sia ai sordi sia agli udenti nelle pubbliche scuole dello Stato che l’ha riconosciuta.

L’atleta Pistorius

Mercoledì, Settembre 12th, 2007

Ho visto in televisione il Golden Gala di atletica leggera allo stadio olimpico di Roma. Il sudafricano Oscar Pistorius, amputato agli arti inferiori, ha quasi vinto la gara dei 400 m sui normodotati. Qualche politico, per esempio l’On. Casini, ammirato, ha lì per lì patrocinato presso la federazione internazionale d’atletica leggera che sia ammesso alle Olimpiadi «normali» di Pechino. Mi sono accorto che oggi bisogna fare attenzione nell’etichettare le persone. Io, per non sbagliarmi, mi limito a giudicare solo la testa. Mi viene in mente la frase di quel deputato finnico che, anni fa, ad un convegno di disabili di Helsinki fece presente che gli interessava, della persona, solo la mente, chiedendo sempre al protagonista quali servizi e strumentazioni fossero necessari perché la sua mente fosse a disposizione di tutti.

Ricordo invece le cento esperienze avute con i nostri politici. Taluni davvero piccoli piccoli… per capire le reali intenzioni e capacità di un leader di partito, basta studiarlo nelle azioni o scelte compiute dinanzi alla disabilità o ai disabili tesserati per il (suo) partito. Se valuta il disabile per l’impegno, la tenacia e lo sostiene perché il messaggio condotto si propaghi a tutti gli iscritti, alla comunità, per migliorarne strutture e servizi, significa che siamo di fronte ad un grande politico, ad un uomo di Stato, utile sul serio alla società. Se, al contrario, vede (o tratta..) il disabile come fosse un “pollo” da spennare, cioè in modo da ottenere consensi elettorali nel mondo dei disabili ma senza conferirgli voce, siamo davanti ad un politico «misero», uno di tanti. Ne ho visti parecchi girarmi dintorno proponenti la nullità: e quando osavo alzare la voce, farglielo capire, affermavano ch’ero presuntuoso, approfittavo d’essere… handicappato (sic). La politica d’oggi ricerca testimonianze forti, d’aprire le porte a gente come «Pistorius» per mostrare a tutti come si vince, si opera, si progetta una comunità di tutti e per tutti. La parte migliore di un politico non può essere solo quella che riesce ad ottenere risorse finanziarie per edificare mastodontiche opere, ma la capacità d’accogliere e far rappresentare, nel suo partito, atti di solidarietà e le voci dei protagonisti-Pistorius.

Concorso di poesia

Domenica, Settembre 9th, 2007

CONCORSO INTERNAZIONALE DI POESIA «CITTA’ DI PORTO RECANATI», XX EDIZIONE 2008

Il Comune di Porto Recanati, il CASISMA (Centro Attività Informazioni sulla Sordità Marche) e l’Associazione “Coro a più voci” organizzano il Concorso Internazionale di Posia «Città di Porto Recanati», XX edizione 2008.

Art. 1 - Il poeta invierà una poesia a tema libero, edita o indedita. La poesia non superi i 50 versi e sia inviata una sola copia (la segreteria del Premio provvederà a fare le copie per i componenti della Giuria), riporti l’indirizzo, l’indicazione dell’e-mail e la dizione: «La poesia inviata, di cui sono autore, non ha vinto il primo premio in altri concorsi.»

Art. 2 - La Giuria stilerà la graduatoria di 10 Finalisti, dai quali saranno scelti i tre Vincitori dei premi in denaro, mentre per i restanti concorrenti, sino al 10° classificato - se presenti alla cerimonia di premiazione - avranno il rimborso delle spese una tantum di 50 euro, pergamena riportante nome e cognome del concorrente, l’ordine di classificazione e il dono di una targa o coppa. La Giuria assegnerà Premi, offerti da privati o enti, a quei poeti la cui opera testimonierà il riscatto sociale da una condizione di svantaggio o sia d’insegnamento per i valori in essa trattati. L’Associazione culturale «Coro a più voci» offrirà un’artistica targa al concorrente la cui poesia sarà ispirata al tema L’Infinito o ad uncanto degli Idilli del grande poeta di Recanati.

Art. 3 - I premi in denaro sono:

1° classificato 1000 euro, targa e pergamena

2° classificato  600 euro, targa e pergamena

3° classificato  400 euro, targa e pergamena

Art. 4 - Le poesie dovranno essere spedite entro il 30 aprile 2008 (farà fede il timbro postale di partenza) per posta (non spedire per raccomandata) al seguente indirizzo: Concorso Internazionale di Poesia «Città di Porto Recanati», XX edizione 2008, Casella Postale  n° 61   62017 PORTO RECANATI  (MC). Le poesie potranno essere inviata anche per e-mail (le copie per i membri della Giuria saranno  riprodottte dall’organizzazione) all’indirizzo di posta elettronica pigliacampo@cheapnet.it purché il concorrente dimostri di aver versato la tassa d’iscrizione di 20 euro sul conto corrente postale 29687621 intestato a Renato Pigliacampo c/o Casisma, Via del Sole, 18   62017 Porto Recanati (MC), o con altro mezzo a scelta del partecipanre.

Informazioni potranno essere richieste per e-mail pigliacampo@cheapnet.it o per messaggio cellulare al n. 335 7236926.

Si prega di non attendere gli ultimi giorni per spedire i propri elaborati.

 

Parole nel movimento

Sabato, Settembre 1st, 2007

Per i tipi di Armando Editore è uscito il mio nuovo libro: “Parole nel movimento. Psicolinguistica del sordo“.

L’intento del saggio è quello di approfondire le problematiche sulla scolarizzazione dei sordi e degli audiolesi nelle classi delle scuole pubbliche. Il libro conduce in un percorso fatto di conoscenze socio e psico-pedagogiche, linguistiche, antropologiche e neurolinguistiche, che sono utilizzate per elaborare un’originale teoria finalizzata a facilitare l’approccio alla scuola dei bambini con handicap uditivi.

Nel libro cerco - ancora una volta - di spiegare efficacemente la psiche e la mente del bambino non-udente comparate ai processi psicocognitivi dei coetanei cosiddetti “normali”. Penso che leggerlo sia quasi un dovere per coloro che trattano le problematiche del Silenzio.

Link: Vedi e compra il libro sul sito di Armando Editore