Per Eluana e gli altri

«E’ grande il rammarico che sia stata resa impossibile l’azione del governo per salvare una vita.» Sono parole di Silvio Berlusconi, capo del Governo, riferendosi al blocco del protocollo  che stabiliva la fine  dell’esistenza di Eluana Englaro. Come sempre, Silvio Berlusconi, scarica sugli altri i ritardi: e in questa vicenda sulla coscienza del presidente della repubblica, Giorgio Napoletano. C’è sempre qualcuno a cui addossare le responsabilità.. Ma la verità è un’altra, quella che sua Emittenza  nasconde. Il padre di Eluana aveva scritto alle massime autorità dello Stato nel   2004, affinché formulassero una proposta legislativa per le persone in coma vegetativo. Gli fu risposto dal presidente del senato, Pera, da Casini, dallo stesso Napoletano, ma non da Berlusconi che, come capo del governo, doveva adoperarsi per sollecitare i suoi ministri a rispondere alle realtà, simili a quelle denunciate da Beppino Englaro. Siamo cattivi, anzi spietati, vogliamo permettercelo perché protagonisti: Berlusconi probabilmente era impegnato per le “sue leggi”, per raccomandare le vallette? Dobbiamo anche aggiungere che è stato cinico il comportamento di taluni politici, evidenziando il loro nulla di persone. Questo Paese dovrebbe imparare molto come comportarsi nei confronti delle persone che sperimentano sul proprio corpo la disabilità, convivono da protagonisti col dolore insieme ai familiari, o con chi  vuole loro bene: e non avviene perché non sa fare,  adeguandosi per “assistere” e “intervenire” quando fa comodo, nel momento in cui sono accese le telecamere e il popolino sta davanti alla televisione. E’ protervia che l’emittente di Berlusconi (Rete 4) col palafreniere del capo del governo, Emilio Fede, blatera per ore al teleutente (meno per noi sordi, evidentemente non ha soldi, sua Emittenza, per una stenotipista), affinché “una parte” di teleutenti, una volta ancora, la beva. E’ vero che dobbiamo rinnovarci, anche nella Carta, ma secondo le esigenze democratiche, e non attraverso un decreto legge che riceve plauso esclusivamente dall’unto del Signore (…). E’ triste dichiararlo che, pur pagando il canone televisivo alla TV di Stato, una percentuale di telespettatori è esclusa dalla comprensione delle trasmissioni, perché l’informazione è predisposta per chi ha il senso dell’udito sano. Non vogliamo essere patetici ma cittadini secondo i bisogni, sebbene con problemi sensoriali o fisici. E’ reale che «non tutto quello che affrontiamo può essere cambiato. Ma non possiamo cambiare niente finché non lo affrontiamo» (James Baldwin). Un politico capace sa prevenire. Con Berlusconi, capo del governo, verificate bene!,  assistiamo solo a sceneggiate: l’Italia si è trasformata in un palco dove recitano attori, molti dei quali reclutati per declamare la propria parte. Stiamo zitti, rispettiamo la pace di Eluana. www.renatopigliacampo.it

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