Il vergaro. Storia di contadini nella terra di Leopardi

Se non conosci le tue radici, morirai con tristezza”: è questo il motto che dà inizio al racconto del vergaro, Neno Pigliacampo, nonno dell’autore. E questa è la storia, lunga un secolo, di una famiglia di contadini di un villaggio marchigiano, dalla fine della prima guerra mondiale fino al secondo dopoguerra e agli inizi del potere democristiano.

Il vergaro, colui che governa la mezzadria, conosce luci e ombre del mondo rurale: i riti, le regole non scritte, il ciclo del lavoro, la semina, la vendemmia, tutto ciò che disegna l’umile epopea dell’Italia contadina.

Il libro nasce dalla volontà di non dimenticare una realtà così vicina nel tempo ma già sepolta nell’oblio. Al tempo stesso, è un omaggio agli uomini e alle donne della terra marchigiana, la terra di Leopardi, con i suoi contadini generosi e collerici, i signorotti prepotenti, il clero padrone delle terre e delle coscienze.

Per il mio popolo dagli occhi sbarrati, che cerca d’apprendere una via più certa della confusione, dell’ipocrisia, dell’incomprensione; che cerca di fare un mondo che contenga tutte le razze, le facce, gli Adami, le Eve, tutta l’infinita progenie: sorga una razza nuova. Nasca il nuovo mondo.

Margaret Walker, poetessa afro-americana

Il vergaro. Storia di contadini nella terra di Leopardi, Moretti & Vitali, Bergamo, 1999, pp. 160.
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