MORTE DI UN VECCHIO RIVOLUZIONARIO

Ho consumato tutti i miei giorni

in un abbraccio di pensieri    silenzio

credendovi gioia          felicità:

felicità  - dico.

E sognavo aquiloni fatti di cartone

volare più alti nel cielo democratico:

rubicondo felice di sogno:

spazio d’uguaglianza vagheggiato in vita

con promessa di riscatto;

 

fervide speranze rivoluzionarie

per rotte d’avvenire.

 

Tu fosti, invece, sporta di ceralacca

avevi toppe sui calzoni

davanti a casa, strada a ciottoli,

sventolava sempre bandiera di partito.

Com’era ridicola l’idea di ribellione!

Te ne fuggisti di notte

dopo l’imprevista sconfitta.

Ridevano a crepapelle

i compari del partito vincitore

dei tuoi comizi falliti.

 

Te ne andasti come un cane bastonato:

tutto annullato per il voto.

 

(Ancora oggi dicono di te

lungo i paesi della costa.

I vecchi avvinazzati:

“Aveva fegato l’uomo”)

da Canto per Liopigama. CASISMA Edizioni, Porto Recanati 1995.

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