IL VERGARO, LA DONNA E I SORDI

Quando ero piccolo vivevo nella valle oltre il Colle dell’Infinito leopardiano. Mio nonno paterno mi aveva insegnato i segreti nel ‘leggere’ il volto delle persone: fisiognomica perfezionata poi negli studi, per necessità di superare l’ostacolo della disabilità uditiva.

Quando nei primi tempi andavo alle riunioni dell’Idv, mi inalberavo parecchio, perché niun cane si degnava di farmi comprendere l’interloquio, sebbene fossi stato invitato all’incontro; coi tempi poi ci ho fatto il callo e, con maestria, ho iniziato a ‘navigare’ sui volti e la motilità dei presenti. Individuando tantissimo senza necessità (talvolta) di audizione. La sintesi di un’alta percentuale di popolazione politica dirigente dell’Idv è amara, esplicita negli eventi susseguenti di taluni politici che hanno abbandonato poi ADP, o dei voltagabbana. Certa gente idvista non è migliore di chi critichiamo negli altri partiti. I valori professati con energia divengono solo esercizi articolatori per produrre verbalità. In talune sezioni dell’Idv, se sei sordo o cieco, o che altro non so, resti tale nella tua grave disabilità sensoriale. Non sei persona, sei una tessera e, il peggio, accade quando sei sordo dove non c’è uno qualsiasi (sebbene tu sia notissimo) che ti dica: posso far sì che tu capisca quanto avviene in questa riunione? Una realtà oggettiva che non entra nella testa dei dirigenti locali! Ma avviene sempre la smania di acquisire più potere. Sono evidenti realtà che annuncio da anni. Mi accorgo che ADP è crocifisso con i suoi «iscritti speciali», non è ascoltato in periferia, e non fa come taluni leader dei partiti europei dove, i disabili sensoriali in particolare, sono aiutati a testimoniare le proprie esperienze di vita nei consessi politici. All’EU ci sono ben 4 deputati profondamente sordi. Se l’Idv vuole essere creduto inizi a dire, a 360°, al disabile sensoriale iscritto all’Idv: cosa vuoi che il partito faccia perché tu divenga partecipe nella nostra politica?

Se il signor B. degrada la donna, senza valutarne la mente superiore all’uomo, non ci sembra che certi partiti, compreso l’Idv insisto, sia artefice di valorizzare iscritti coraggiosi con titoli scientifici e culturali idonei, talvolta li usano come “portatori d’acqua”, come il Signor B. prostituisce il body della donna! Mai sono stato, in tanti anni che faccio politica col l’Idv, messo a confronto con chi si autocandida o con chi è sospinto dal leader locale per essere eletto, nasce il disamore della politica inducendo parecchi disabili ad affermare, tanto vale che resti nelle associazioni, per criticare il/i partito/i dall’esterno. Credo che in tanti pensano così, ma non scommetto più sul loro masochismo.

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