La Guzzanti, Al Tappone e…

La rivista MicroMega  (www.micromega.net) diretta da Paolo Flores d’Arcais e l’IdV di Antonio Di Pietro, con i ‘preistorici Girotondini’ hanno deciso di scendere, l’8 luglio 2008, in piazza: la stupenda Piazza Navona in Roma. Fino alle 20,30 di sera la manifestazione di protesta, per il cosiddetto «Lodo Alfano», - racchiudente la proposta del ministro della Giustizia che, osservandone la fisiognomica  può  essere considerarato a proposito per i conforti politici di Al Tappone - tutto è andato  sul progamma predisposto. Poi entrano in scena la Guzzanti (satira) e Beppe Grillo (menestrello del popolo) e sparano bordate sulle alte cariche dello Stato. La ragione e il plauso della gente per l’iniziativa di Antonio Di Pietro e altri diventano un boomerang per taluni scurrili attacchi dei due contro Benedetto XVI, il Capo dello Stato e la ministro Carfagna.

Le cose sono serie, anzi due fondamentali: l’una è che non si può più criticare (la democrazia vive grazie al giudizio critico del popolo).  La Sabina ho puntato tropo in alto, addirittua Napolitano e il Papa. Ma di grave che cosa ha detto? Semplicemente che Pertini e Scalfaro non  si sarebbero prestati al gioco, non avrebbero mai firmato il “lodo Alfano”; l’altra è che le “sparate” di certi validi, a mio parere Comici, risvegli il sonno della gente, quella gente che gode ai culetti scodinzolanti delle veline, che segue le vittorie politiche di Al Tappone  e se ne gloriano spesso, compresi certi operai che si lamentano di non avere euro sino alla fine del mese!,grazie al “sonno cerebrale” di un’alta percentuale di persone prese, ancora una volta!, per il c* dall’esimio Cavaliere. Da quando Berlusconi è in politica non c’è serietà di decisioni nel dibattito parlamentari. Ci sono politici autocomandati o, appositamente presenti in parlamento, per gesire esclusivamente le quetioni del capo del governo (vedi l’avv. Ghedini e altri). Vi ricordate dell’avvocato ad personam di Berlusconi, Previdi? Ebbene cosa è cambiato da allora? Tutto si ripete alla lettea. Cambiano i teatranti  ma no la trama. Per un obiettivo: fare i cavoli miei e/o interpretare la legge come mi pare e piace! Così è la filosofia di Al Tappone. Ce ne rendiamo conto? No. La gente, secondo i sondaggi di Renato Mannheim, crede ad Al Tappone. Invece il popolo chiede cose elementari, alla portata di mano da tutti, dalla vecchina non ancora rincitruillita all’uomo che ragiona sul semplice: difendersi dalle accuse davanti al giudice. «La legge è uguale per tutti». Dovremmo forse aggiungere sotto «meno per Berlusconi»? Vero che ci sono delle forzature (talvolta) nei confronti del Personaggio Berlusconi, ma diciamo la verità: il  comportamento del capo dello Stato è da statista? Secondo parecchi osservatori è da teatrante. L’unica cosa perché si rivaluti come uomo e cresca vero statista è rispondere alle domande del giudice. Di Pietro ha avuto 265 processi e sempre   assolto di fronte alle accuse. Rimane questa amara considerazione del tipico conflitto freudiano: chi riconosce la colpa è un eroe e si pone al giudizio; il contrario è la fuga dallo stesso giustificandosi  d’essere persecuitato dai magistrati. Più chiaro di così!

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