Laddove tutti…

E’ iniziata la “campagna elettorale” per le elezioni politiche del 13/14 aprile 2008. Gli scermi televisivi sono monopolizzati dai leaders dei partiti. Alcuni elettori innervositi e saturi del bla-bla cambiano sùbito canale allorché scorgono sullo schermo la faccia di un politico noto o meno conosciuto; vanno alla ricerca di un canale ‘libero’; altri  elettori  restanno incollati davanti allo schermo sorbendosi tutte le parole e, alla fine, concludono: “la penso allo stesso modo, voterò il partito che rappresenta..” Il “pesce” ha abboccato. La chiacchiera, che è sorella della demagogia, colpisce ancora. I politici di professione sono  ottimi  addormentatori di cervelli. Allora che fare? L’unica cosa è valutare i leaders nella capacità di esprimere per iscritto il proprio pensiero. Nessuno però osa porgere loro una penna o un pennarello chiedendo pubblicamente di scrivere qualcosa di significativo (…).

Il pedagogista Gesell nel 1956 scriveva: «Non è normale esssere sordo, ma i sordi sono individui perfettamente normali se noi li aiutiamo a superare i problemi del loro handicap. Il nostro scopo dovrebbe essere quello di fare del bambino sordo un individuo equilibrato, capace di affrontare i limiti e i problemi del proprio handicap, e non una brutta copia di  un individuo normoudente.» Questi politici invece pretendono di farci come loro. Spegnendo la nostra originalità. Troppi operatori che si prendono cura dei sordi dicono che la normalità alberga solo nell’essere udenti. Il grande psicologo russo L. S. Vygotskij affermava fiducioso: «Probabilmente l’umanità prima o poi sconfiggerà la cecità, la sordità e la debolezza mentale. Ma la sconfiggerà molto prima sul piano sociale e pedagogico che sul piano medico e biologico.» Ahimé, invece siamo in ritardo proprio nel processo sociopsicopedagogico dell’accoglienza. La medicina è in anticipo, pretendendo di renderci tutti vedenti-udenti-mentalmente idonei. E’ evidente:

laddove tutti sono condannati a vivere nella normalizzazione ci si dimentica dei diritti violati di coloro che restano se stessi.

Bisogna che tutti i disabili si uniscano per far rispettare la Carta Costituzionale.

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