Terzo Flash

In una recente ricerca (cfr Il Sole 24 ore del 26 maggio 2013) è stato verificato quanto le donne sono discriminate nel mondo del lavoro e della ricerca scientifica. E’ riportata una Tabella titolata “Il Gap di genere è un seme da estirpare” specificando che: il 10% delle donne non raggiunge il vertice delle Università italiane, cioè divenire Rettore; il 34% è la percentuale di donne ricercatrici calcolata sulla popolazione che fa ricerca; il 17% la percentuale di donne nel board di enti e istituzioni. Il 36% è la media europea!; il 3 posto il numero di donne che siedono nel board, mentre l’Italia è al terzultimo posto in Europa. La donna quindi non è stata valorizzata in questi ultimi 20 anni che ha governato dia il centrosinistra sia il centrodestra, molti anni di più. Qual è il motivo? L’annullamento della donna nel processo decisionale e occupazionale dipende dalla supponenza dell’uomo e dal pregiudizio.

Se la donna è così tanto discriminata nell’occupazione e nella professione pensiamo quanto più lo sia la donna disabile? E lo stesso i disabili dell’udito e della parola di genere maschile! Il sordo è escluso di prendere in mano le sue capacità professionali e culturali. Il Dr Daniele Regolo di Civitanova Marche ha ideato un sito (v. www.jobdisabili.it) che favorisce le Aziende e/o i quanti altri vogliono, privati e no, di “scegliersi” il Disabile che più ritiene all’altezza di rispondere ai propri bisogni occupazionali: con la gratificazione del dipendente e dell’occupato!

Non basta possedere un titolo di studio. Forse ieri era sufficiente, poi entrare in… scena la legge dell’occupazione obbligatoria, la famoso «382/68» e, i sordi occupati, dopo un primo difficile avvio, se la cavavano bene, ripetendo, spesso, dall’assunzione al momento della pensione, lo stesso lavoro (qualifica). Oggi le cose sono molto mutate. Ci vuole ideazione, ci vogliono programmi da elaborare e proporre: e di fatto c’è bisogno di cultura professionale, di collaborare con altri.  Molte tipologie occupazionali possono essere benissimo idonee per i sordi o (almeno) portate avanti da loro per i simili. Dico dell’attività d’insegnamento nella scuola d’infanzia, primaria e per la scuola secondaria di primo e secondo grado. Ciò tuttavia impone, giustamente, il conseguimento della laurea. Quanti sono i sordi laureati in Italia? e la tipologia di laurea? E, una volta laureati, che lavoro svolgono? Noi sappiamo chi dovrebbe svolgere questa ricerca o rimboccarsi le maniche per «fare occupazione» per i sordi e gli ipoacusici. Ci sono professionisti (pochi ma ci sono!) sordi seri degni di gareggiare con i colleghi normo-udenti della stessa professione ma parecchi di loro sono delusi e si allontanano dalla loro primigenia associazione, nella quale sono stati, possiamo dire, allevati.  Sinceramente ci affidiamo a  www.jobdisabili.it  del Dr Daniele Regolo!

WordPress database error: [Table 'Sql89454_1.wp_comments' doesn't exist]
SELECT * FROM wp_comments WHERE comment_post_ID = '457' AND comment_approved = '1' ORDER BY comment_date

Leave a Reply