CUORE DI PORTO RECANATI

Ascolto il battito di Geo.
Sempre sei stata, o terra
affine al mio corpo dialogo
teso nei sogni di queste colline
da cui ogni giorno sono generato
nel volto dei mezzadri che ricordo.
 

(Oh! le mie Marche di vergari e tabaccoli,
gente robusta con mani callose
il cuore generoso; ancora mi parlano
nell’idioma del passato
nelle sere che calano sul mare)
 

Sono andato nell’ultimo volo
per imitare il gabbiano sfiorante l’onde.
sulla spalla ho la croce del debole.
 

Mi sono dato ai fratelli del Silenzio.
Volato oltre i Sibillini, oltre
il Cònero per fondermi nell’arcobaleno.
 

La mia storia la sussurro al vento
che soffia per le vie della mia Porto.
A me non è dato ascolto se non che
nelle labbra che muovono rapide parole.
 

Nemico talvolta a me stesso, sui libri
indago la verità per sperare consenso.

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